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STOP FAST FASHION! Cosa possiamo fare per ridurre le SPRECO?

Aggiornamento: 8 gen

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La moda cambia velocemente, ma il suo impatto sull’ambiente e sui lavoratori aumenta di giorno in giorno. Secondo l'ONU, l’industria della moda produce il 10% delle emissioni globali di carbonio e il 20% delle acque reflue, contribuendo pesantemente al cambiamento climatico e all’inquinamento dei nostri ecosistemi. Inoltre, la produzione fast fashion spesso si basa su condizioni di lavoro non etiche: salari minimi, turni massacranti, e poca sicurezza per i lavoratori e le lavoratrici. Creare un armadio consapevole significa fare scelte che rispettino il pianeta e le persone ed è più facile da fare, di quanto immagini.


Ecco alcune mosse per avere un guardaroba eco-friendly e sostenibile!


Come prima cosa, consiglio di scegliere capi in Materiali Naturali ed Eco-Friendly, questo sia per tutelare la nostra salute ma anche per tutelare la Madre Terra. Indossare abiti sintetici può avere diversi effetti negativi sulla salute della pelle e sul benessere generale. I tessuti sintetici come poliestere, nylon e acrilico sono prodotti con materiali derivati dal petrolio e altre sostanze chimiche che non permettono alla pelle di respirare in modo naturale. Questo può portare ad un aumento della sudorazione, creando un ambiente umido dove proliferano i batteri e irritando la pelle, soprattutto per chi ha una pelle sensibile.

Inoltre, molti tessuti sintetici vengono trattati con prodotti chimici per migliorare la resistenza alle pieghe o rendere il capo resistente all’acqua. Questi trattamenti possono rilasciare sostanze come formaldeide e ftalati, noti per avere potenziali effetti dannosi sul sistema endocrino e, in alcuni casi, essere allergenici. Quando la pelle entra a contatto con questi materiali, possono verificarsi reazioni come prurito, arrossamenti e dermatiti.


Un altro aspetto da tenere in considerazione è quello dei materiali. La produzione di tessuti sintetici come il poliestere e il nylon (derivati dal petrolio) rilascia microplastiche negli oceani, creando un forte inquinamento ambientale, e richiede enormi quantità di energia. Al contrario, materiali naturali come cotone biologico, lino, canapa, e lana hanno un impatto ambientale decisamente inferiore, soprattutto se prodotti in modo sostenibile. Cerca le certificazioni come GOTS o OEKO-TEX, che garantiscono che il capo è stato prodotto in modo rispettoso verso l’ambiente e i lavoratori. Inoltre, al giorno d'oggi, ci sono tante aziende che producono capi alla moda, con tessuti naturali, che rispettano l'ambiente e che garantiscono un ambiente di lavoro sano; scefli anche tu di sostenerle!


Avere un armadio consapevole significa anche ridurre la quantità e concentrarsi sulla qualità. Invece di seguire la moda a basso costo, investiamo in capi di qualità e ben fatti. Anche se questi capi possono costare di più, dureranno più a lungo, e rispetteranno chi li ha prodotti grazie a condizioni di lavoro più dignitose.


Un'altra idea è quella di acquistare abbigliamento usato; questa non è solo una tendenza, è un modo concreto per ridurre il consumo di nuove risorse. Nei negozi second-hand e vintage possiamo trovare capi unici, spesso di alta qualità e a prezzi più accessibili rispetto al nuovo. Scegliendo il vintage, contribuiamo a ridurre la domanda per il fast fashion, che ha risvolti disastrosi per l'ambiente e che quasi sempre affida la manodopera sottopagata e sfrutta il lavoro minorile.


A volte, l’armadio ha solo bisogno di essere rinfrescato, e non di capi nuovi. Un'idea simpatica è quella dei mercatini di scambio o “swap party”. Possiamo organizzare un evento con amici, parenti e colleghi e portare i capi che non indossiamo più per scambiarli tra noi. È un modo divertente per stare assieme, per risparmiare e rinnovare il guardaroba senza sostenere il sistema del fast fashion; funziona bene soprattutto per capi di bimbi e bimbe.


Quando un capo non serve più, lo si può riciclare o donare. Molti negozi offrono programmi di riciclo per vecchi vestiti e tessuti, trasformandoli in nuovi materiali. Se i capi sono ancora in buono stato, donarli è un'ottima azione: è un modo per dare nuova vita ai vestiti ed al contempo, aiutare chi ne ha bisogno. Sono sicura che, anche nella tua città, c'è un gruppo dedicato.


La moda è una forma di espressione, ma anche un’occasione per fare scelte consapevoli. Ora tocca a noi: quali piccoli cambiamenti potremmo iniziare già oggi per evitare di sostenere la fast fashion?


Fermati un attimo e chiediti: quanto spesso compro vestiti? Potrei ridurre i miei acquisti, optare per il second-hand o scegliere materiali naturali e sostenibili? Ogni decisione conta, e insieme possiamo contribuire a un’industria della moda più rispettosa per il pianeta e per le persone.


 
 
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In quanto naturali, i loro effetti e risultati possono variare da persona a persona e un utilizzo non corretto del prodotto non garantisce risultati certi. 

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